Il Museo, situato nel centro storico di Nuoro e alle pendici del granitico Monte Ortobene, nel cuore della Barbagia, è un importante riferimento culturale per il territorio circostante. La ricca collezione di reperti archeologici e paleontologici provenienti dall’intera provincia, racconta la storia dei territori della Barbagia e dell’Ogliastra, dalle loro origini all’età medievale.
Il Museo archeologico nazionale di Nuoro si trova nel centro di Nuoro, a breve distanza dalla cattedrale di Santa Maria della Neve, da corso Garibaldi e da altri importanti istituti come il Museo del Costume, il Museo d’Arte della Provincia di Nuoro, la casa natale di Grazia Deledda e la Biblioteca Satta. Sebbene la nuova sede sia stata inaugurata nel 2002, la storia delle sue collezioni risale agli inizi del 1900 quando il Canonico Mauro Sale affidò al comune di Nuoro gli oggetti in suo possesso. Nel 1978 venne aperto il Museo Civico Speleo-Archeologico grazie all’intensa attività sul campo del Gruppo Grotte Nuorese e alle donazioni di collezionisti privati; lo spazio rimase attivo fino al 1993. Nel 2002 il palazzo ottocentesco appartenuto al deputato Giorgio Asproni e la collezione, ampliata dagli scavi e dalle ricerche della Soprintendenza per i Beni Archeologici, vengono concessi in usufrutto dal comune di Nuoro al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per aprire il Museo Archeologico Nazionale. Il museo racconta il popolamento della Sardegna centro-orientale dalla preistoria fino al medioevo.
Oltre alla collezione archeologica, è presente una sezione paleontologica, dove sono esposti fossili che mostrano il popolamento animale della Sardegna nelle fasi più antiche, con la presenza di mammiferi poi estintisi. L’elemento più famoso del museo è sicuramente lo scheletro di Sisaia, una donna vissuta circa 3800 anni fa, la quale subì un intervento di trapanazione cranica perfettamente riuscito, al quale sopravvisse. Sono poi presenti ornamenti personali delle prime civiltà della Sardegna, bronzetti provenienti dai principali santuari nuragici legati all’acqua, e i materiali romani che mostrano la profondità della romanizzazione anche nelle aree più interne dell’isola. Di grandissima importanza è anche un vaso miceneo proveniente dal nuraghe Arrubiu di Orroli, considerato uno dei reperti chiave per l’interpretazione delle cronologie dell’intera civiltà nuragica.
L’esposizione offre un’intensa testimonianza del ricco patrimonio paleontologico e archeologico proveniente dalla provincia di Nuoro. Il percorso espositivo termina con l’età medievale e gli oggetti provenienti dal Castello della Fava di Posada.
La sede che ospita il Museo è uno dei più importanti palazzi ottocenteschi della città di Nuoro. L’edificio in stile neoclassico, appartenuto al grande intellettuale e politico sardo Giorgio Asproni, si apre su un grande giardino, ingresso principale del Museo.
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